Informazioni
Estate 2024
Nel 2024 , il parco è aperto dal
1 maggio al 29 settembre:
– Maggio, Giugno e Settembre: tutti i giorni dalle ore 10 alle 18 eccetto il lunedì. Aperto 1 maggio, 8 maggio, giovedì 9 maggio (Ascensione) e lunedì 20 maggio (Pentecoste)
– Luglio ed Agosto: tutti i giorni dalle ore 9.30 alle 19.30
Attenzione: la prenotazione è obbligatoria tutti i giorni
Tariffa d’ingresso
Adulti: €9,00
Bambini dai 4 ai 15 anni : €6,00
Tariffa ridotta: comitive (a partire da15 persone paganti e su prenotazione) e disabili.
I cani, anche a guinzaglio, non sono ammessi nel parco. Sono disponibili delle cucce.
Informazioni inverno
D’inverno il parco è chiuso. Informatevi sulle escursioni con le ciaspole ed accompagnatore (solo francese).
Come raggiungere Merlet
A piedi
Da Chamonix, sentiero pedestre « petit balcon Sud », a partire dai Gaillands oppure dai Bossons, 1.30 ora di salita e 500 m di dislivello.
Da Les Houches passando per Coupeau ed il Cristo Re: alternanza di sentiero e strada, da 1.30 a 2 ore di salita, 500 m di dislivello.
Non mancate il cartello con ‘codice QR’ durante la salita per usufruire di uno sconto all’ingresso del parco!!
In macchina
Indirizzo esatto per il GPS: 2495 chemin de Merlet, 74310 Les Houches
Da Annecy, Sallanches, prendere la N205 direzione Chamonix; uscire a Les Houches n°27 « Les Houches Centre » e seguire la segnaletica.
Da Chamonix,
prendere la N205 direzione Annecy, uscire a Les Houches « Chef-lieu ».
6 km di strada di montagna, siate prudenti!
I parcheggi P1 et P2 (30 posti) sono riservati alle persone a mobilità ridotta e per quelli in buone condizioni di salute rimarranno circa 1000-1500 metri da percorrere a piedi (20 minuti) dai più distanti parcheggi P3 et P4 (100 posti). Forza, il paradiso va meritato!!
In navetta dalla stazione ferroviaria di Les Houches
Navetta 22 posti
Dal lunedì al venerdì, dal 8 luglio al 25 agosto 2024
Coincidenza con i treni della stazione ferroviaria di Les Houches.
Partenza dalla stazione ferroviaria di Les Houches: ogni 45 min dalle ore 9.30 alle 17.00
Ritorno Merlet (P1): ogni 45 min dalle ore 9.45 alle 18.00.
Ristorante o picnic?
Al ristorante
Marc e Caro vi accolgono al « Balcon de Merlet ». Assaporate la « croûte », la « tartiflette » ed altre specialità della casa sul terrazzo panoramico più bello della valle!! In caso di cattivo tempo troverete riparo nell’accogliente ambiente interno.
Insalate, piatti freddi e specialità savoiarde dai €16,50 ai €24, menù bambini a €10.
Le prenotazioni per il ristorante possono essere effettuate telefonicamente o sul posto la mattina dalle ore 9.00 alle 11.00 chiamando il numero +33 (0)6 07 87 81 76.
Riserviamo i tavoli solo dalle ore 11.45 alle ore 12.15. Trascorso questo periodo disponiamo i tavoli man mano e ciò fino alle ore 15.00 (luglio agosto)
Non verranno presi in considerazione né SMS né messaggi vocali.
Picnic
A Merlet la giornata trascorre facilmente, quindi non esitate a portarvi dietro uno spuntino!
I picnic si svolgono nella nostra simpatica area attrezzata, all’esterno del parco in modo da salvaguardare la tranquillità e la buona salute degli animali. Ombra o sole, con vista!
Il timbro sulla vostra mano, vi consente di uscire ed entrare liberamente.
Un attimo di calma prima di ritrovare gli animali nel parco.
Attenzione, sul posto non c’è acqua potabile: non dimenticate le vostre borracce d’acqua!
Siete nel parco? Seguiteci per la visita!
Da sapere
Per la vostra sicurezza ed il benessere degli animali, vi chiediamo di RIMANERE SUI SENTIERI, di FARE I PICNIC all’esterno del parco, di RISPETTARE LA QUIETE DEL SITO. È vietato l’ingresso ai cani. L’acqua non è potabile.
Nei mesi di luglio ed agosto vengono proposte animazioni in francese su vari temi, sugli animali e la montagna (rivolgersi al banco informazioni).
La sala mostre vi accoglie proiettando film ininterrottamente.
Consultare anche il programma degli eventi estivi.
Organizzate la vostra visita
La visita è libera. È possibile scoprire il parco imboccando due diversi circuiti:
- Il circuito delimitato in verde è quello più facile, dura circa 1 ora ed è accessibile col passeggino.
- Il circuito delimitato in blu allunga il vostro percorso di circa un’ora, per cui bisogna considerare complessivamente 2 ore. Permette di percorrere la totalità del parco, con un po’ di dislivello. È destinato ai buoni camminatori e non è accessibile ai passeggini (prevedere il marsupio)
1 – Home Park – Ingresso / Uscita
2 – Area picnic
3 – Bar – Ristorante – Negozio di souvenir
4 – WC ecologico a secco
5 – Area di animazione
6 – Esposizione e sala video
7 – Mazot tradizionale
8 – Zona di silenzio
Le stelle mostrano pannelli di animazione giocosi
Durante la tua visita, incontrerai cartelli a forma di stella con delle lettere. Ogni lettera corrisponde alle informazioni aggiuntive che troverete in questa pagina.
I ghiacciai
Davanti a voi il Ghiacciaio dei Bossons (il più grande) ed il Ghiacciaio di Taconnaz.
Entrambi sono ghiacciai a cascata: la loro discesa è più veloce; più di 100m/anno (il Dôme du Goûter è un ghiacciaio a calotta, la Mer de Glace è un ghiacciaio di fondo valle).
Infatti, i ghiacciai avanzano! Come funziona?
Il ghiaccio si forma oltre i 3000 m di altitudine, con l’accumulo della neve. Il peso del ghiaccio fa sì che scenda naturalmente verso valle. Al suo passaggio, porta con sé ciottoli, a volte grosse rocce, che erodono la roccia: si possono quindi osservare le tracce lasciate dai vecchi ghiacciai (morene, rocce levigate, massi erratici).
Così, il ghiaccio formatosi al Monte Bianco, alimenta direttamente il Ghiacciaio dei Bossons, ed impiega 50 anni per ritrovarsi giù!
Tuttavia, il calore fa sciogliere il ghiaccio! Così, lo scioglimento prende il sopravvento sullo scorrimento del ghiacciaio: lo si vede allora « arretrare ».
Da 20 anni le caldissime estati generano un’importante e rapida riduzione di tutti i ghiacciai alpini.
Le precipitazioni hanno un ruolo fondamentale sulla formazione dei ghiacciai: una diminuzione delle precipitazioni accentua il fenomeno dell’arretramento glaciale (1940-1950).
Un villaggio diventato prima alpeggio e poi parco.
È stata ritrovata una traccia scritta che dimostra che Merlet è stata la prima località abitata della valle di Chamonix quando il ghiacciaio a fondo valle si scioglieva lentamente. Quasi sicuramente, Merlet è stato un villaggio o un casale di circa 60 montanari che però abitavano annualmente, a 1500 m di altitudine! Vivevano in quasi autonomia, coltivando le proprie patate e verdure, la carne ed i formaggi.
Poi verso il 1920, Merlet si è trasformata in alpeggio: le baite venivano occupate solo d’estate e lasciate per lo più in stato di abbandono. Una trentina di mucche estivate producevano latte che veniva trasformato in formaggio, panna e burro. I prodotti erano venduti presso l’Auberge du Balcon, la locanda di Merlet. Dapprima semplice cremeria, fu in seguito trasformata in albergo dal Sig. Im-Hof.
Questo pensionato svizzero, convinto del formidabile fascino turistico a lungo termine della località, cambia il destino del casale di Merlet ricomprando tutte le particelle e baite per farne una vera e propria tenuta di oltre 20 ettari. Trascorrerà il restante dei suoi giorni a provvedere alla manutenzione delle baite ed a realizzare un migliore accesso.
È nel 1967 che Philippe Cachat gli dà ragione creando un parco di animali fuori dal comune, che fu lanciato da « Bambi » il famoso camoscio addomesticato. Cinquant’anni dopo, il parco di Merlet è rimasto nella stessa famiglia Cachat ed ha davanti a sé un avvenire radioso.
Delle 14 costruzioni censite nel 19° secolo, non ne rimangono che 5, separate in due gruppi di case Merlet Devant e Merlet Derrière. Nella comba al centro del parco si trovano la Chavanne (una vecchia baita) e la vecchia stalla di costruzione più recente (1940)
Gli animali da cortile
Sono presenti altri piccoli animali, pennuti o pelosi, per rallegrare la vostra visita!
Le oche, guardiane del parco, vi accolgono in modo simpatico o meno a seconda del loro umore! Le galline ovaiole gironzolano a piacimento tra le baite del casale di Merlet Derrière. Quattro alveari accolgono le colonie di api « nere », la razza della regione.
Infine, nel loro grande recinto a Merlet-Devant, potrete trovare le nostre due coniglie con le rispettive cucciolate.
Le animazioni
Le animazioni hanno inizio a luglio, con l’inizio delle vacanze scolastiche. Adatte a tutti, le nostre animazioni sono degli appuntamenti da non perdere per una visita completa. È l’occasione per un ricco scambio di informazioni con gli animatori competenti e appassionati dell’ambiente montano e degli animali.
Ed è gratis! A seconda del tempo, i nostri animatori scelgono il tema delle animazioni che hanno inizio dalle 14:00 :
- la montagna e i suoi segreti
- i predatori
- « bois et cornes »
Alle 17:00 : la merenda delle marmotte
(le animazioni sono solo in francese)
Il parco si sente responsabile!
L’ambiente naturale del parco è grandioso e incita a preservare questa realtà ricca, ma allo stesso tempo fragile che è la montagna.
Per questo motivo abbiamo messo in atto alcune azioni, sta a voi approfittarne, partecipare attivamente e parlarne semplicemente. Vi ringraziamo in anticipo!
- gabinetti organici
- raccolta differenziata
- servizio di navetta
- energia rinnovabile
Il daino
I daini, originari dell’Europa centrale, sono praticamente inesistenti allo stato brado, ma vivono unicamente in cattività.
Il periodo del bramito, nei mesi di settembre e ottobre, è uno spettacolo bellissimo. La femmina viene chiamata daina.
Cervi sika e daini hanno la stessa corporatura ed il loro mantello si somiglia: bruno/fulvo maculato di punti bianchi. Per distinguerli, osservate bene le corna dei maschi: quelle dei daini sono palmate con una moltitudine di punte; nel daino le zampe sono bianche, mentre nel cervo sika sono di colore bruno/nero.
Il lama
Animale domestico originario del Sud America, il lama si adatta bene alle condizioni climatiche molto rigide grazie allo spesso manto lanuto. Viene usato in Europa per il decespugliamento e l’escursionismo.
I canini, presenti unicamente nel maschio, rendono il suo morso particolarmente pericoloso. La natura ha inoltre dotato i lama di una pelle molto spessa all’altezza del collo.
Energia Rinnovabile
Merlet non è mai stato collegato alla rete elettrica. Produciamo e consumiamo tutta l’elettricità grazie a un impianto solare e idroelettrico. 100% energia rinnovabile !
La marmotta
La marmotta, simpatico roditore simbolo delle Alpi, non fa altro che dormire come recita il proverbio: « dormire come una marmotta »! Giustamente: iberna 6 mesi l’anno (da ottobre a marzo); d’estate dorme la notte e si concede inoltre il lusso di un sonnellino pomeridiano!!
Le marmotte vivono in famiglia su un territorio di un ettaro, allestito con numerose tane. La tana principale è dotata di camera/e, bagno e diversi ingressi. Diffidente e spesso difficile da avvicinare, la marmotta è per fortuna, molto golosa.
Il cervo sika
I cervi sika sono originari dell’Asia.
Questi piccoli cervidi vivono in una grande famiglia. Le corna dei maschi sika sono poco ramificate: hanno al massimo 8 punte.
La cerva partorisce un cerbiatto ogni primavera. Poco svelto, il cerbiatto non può seguire la madre, questa quindi, lo nasconde per le prime due settimane lasciandolo da solo tutta la giornata: non toccate i cerbiatti, non sono abbandonati!
Gli effetti dell'altitudine
Più si va in alto più le condizioni di vita diventano difficili, e oltre i 3000m vivere è praticamente impossibili:
Il calo della temperatura: quando si sale di 100m, la temperatura si abbassa di circa 1°C. Quindi quando ci sono 20° a Chamonix, ce ne sono 15° a Merlet, 2° all’Aiguille du Midi et…-12° al Monte Bianco!
L’aumento delle radiazioni solari e del vento, favoriscono la disidratazione.
L’aumento della quantità e della durata d’innevamento, accorcia il periodo vegetativo nelle piante o il periodo di allevamento dei giovani negli animali.
C’è una riduzione dello spessore del suolo e dell’humus.
Gli animali e i vegetali hanno dovuto adattarsi a queste rigorose condizioni… grazie ai loro diversi mantelli, ad un comportamento orientato al « risparmio delle energie », ed al letargo per alcuni, riescono a resitere in questo ambiente. (Scoprite tutti i trucchi della fauna d’inverno sulla nostra pagina “L’inverno”).
Per quanto riguarda le piante, anche loro hanno trovato la soluzione, ed è il nanismo. Maggiore è l’altitudine più loro sono piccole, coloratissime e sprigionano un forte odore. Eh sì, bisogna far presto a crescere, a fiorire e ad attirare gli insetti per impollinare… a 2000 m, hanno solo 5 mesi per fare tutto questo!
La riserva naturale del Carlaveyron
Dominante Merlet, delimitata dal Aiguillette des Houches, dal Aiguillette du Brévent e dal torrente della Diosaz, questa piccola riserva naturale è simile ad un giardino acquatico, con le sue moltitudini di ruscelli, laghi, paludi e torbiere. Umidità e altitudine determinano l’insediamento di una flora specifica rara.
Lo stambecco
Il re delle Alpi! Imponente con le sue corna che possono raggiungere fino a 1 metro di lunghezza, e con i suoi 80kg, lo stambecco resta un animale dalla straordinaria agilità sulle rocce, nonostante i suoi atteggiamenti noncuranti. Non teme l’uomo, il che gli ha quasi causato lo sterminio…oggi è una specie protetta.
Le corna della femmina dello stambecco possono raggiungere una lunghezza che oscilla tra i 15 ed i 20 cm. Dotata di un carattere molto forte, non si lascia dominare dai caproni! Genera il suo primo capretto all’età di 4 anni, il che è tardissimo. Il cucciolo, benché molto sveglio, cresce lentamente.
La zona di protezione natura 2000
Merlet fa parte di una zona protetta d’interesse comunitario di circa 21000ha, ripartita su 6 comuni.
Specie animali a Houches :
- Zona di svernamento di camosci e stambecchi. Presenza di numerosi grandi mammiferi: cervi, cinghiali, caprioli nella foresta di abeti rossi.
- Presenza di lepre variabile e lince
- Nidificazione dell’aquila reale, della gelatina dei boschi, della laguna alpina e del gallo cedrone. Presenza del Falco pellegrino, dell’Aquila reale e del gipeto barbuto
Il camoscio
L’unico antilope selvatico d’Europa, di 35 kg, il camoscio è perfettamente idoneo alla montagna: può salire 1000 m di dislivello in 15 min., laddove a noi occorrerebbero circa 3 ore!! Quando corre i suoi zoccoli si allargano, ciò gli consente di spostarsi facilmente nella neve alta: (utilizzano il principio delle ciaspole).
I maschi e le femmine hanno piccole corna nere ad uncino.
I capretti nascono nel mese di maggio.
L'altiporto
Il creatore del parco di animali, Philippe CACHAT, era un appassionato pilota di montagna e ha aperto questa pista d’atterraggio ad alta quota nel 1970.
Essendo una pista privata, solo pochi invitati possono atterrare, al di fuori dell’orario di apertura del parco.
Il muflone
I maschi vantano spesse e pesanti corna che formano un cerchio completo in età adulta; il 40% delle femmine ha piccole corna da 15 cm, le altre non ne hanno.
Originario della Corsica, il muflone è adatto alla media montagna. Animale timoroso e particolarmente gregario, è tuttavia molto prolifico e resistente. Le femmine possono riprodursi già dal primo anno!
la cappella
Vendendo il dominio di Merlet alla famiglia Cachat nel 1948, gli ex proprietari (credenti e praticanti) hanno posto come condizione la costruzione di una cappella… Siccome René Cachat era falegname, l’ha fatta tutta di legno! E ‘stato utilizzato per diversi anni; un sacerdote ha vissuto a Merlet tutta l’estate.
I predatori
Gli animali di Merlet non sono al riparo dai predatori! Infatti, la maggior parte di questi riesce a superare il recinto arrampicandosi o semplicemente librandosi in aria come i rapaci!
Il predatore più grande è la lince, un grosso gatto discretissimo, in grado di attaccare prede molto più grosse di lei. Diverse linci vivono nella valle della Diosaz (a qualche chilometro soltanto da Merlet.)
La volpe può attaccare i giovani cerbiatti o le marmotte, ma a Merlet riveste un ruolo molto utile, in quanto necrofaga ed è una grande consumatrice di piccoli roditori…
L’aquila reale è presente nella valle di Chamonix, ma è così timida che voi visitatori del parco, l’allontanate a vostra insaputa! Ha già attaccato cerbiatti e marmotte. Nello stesso registro troviamo il nibbio reale, le poiane e perfino i grandi corvi…
Il gipeto barbuto, introdotto nella regione, non è un predatore, lo troviamo occasionalmente su vecchie carcasse…
Il lupo infine, di passaggio, non è ancora mai riuscito ad entrare nel parco.
L'inverno
A 1500 metri di altitudine, l’inverno porta spesso più di un metro di neve. Non è facile né spostarsi né alimentarsi! Allora gli animali devono adattarsi con:
– il mantello: la fauna di montagna adatta il proprio pelo alle temperature. Cortissimo d’estate, il mantello s’ispessisce d’inverno, durante il quale è costituito da lana + peli di colore molto scuro per captare il calore del sole. Altre specie, la cui priorità è di non farsi mangiare, adottano un mantello bianco immacolato per confondersi con la neve (lepre, pernice, ermellino)
– il comportamento: d’inverno il cibo non abbonda quindi, bisogna risparmiare le energie! Gli animali si spostano pochissimo e imboccano gli stessi piccoli sentieri per non affaticarsi. E voi, sportivi, temerari sciatori fuoripista, tenete a mente che disturbando la fauna d’inverno la uccidete lentamente…
– il letargo. Alcuni animali, come la marmotta, hanno trovato la risposta! Dormono per 6 mesi. Così, d’estate, bisogna mangiare il doppio per fare riserve di grasso e scavarsi una buona tana al riparo dal gelo.
Qui a Merlet, gli animali restano liberi, ma si fermano nella foresta.
Ogni giorno viene portato loro del fieno. Durante l’inverno ne vengono distribuite dalle 8 alle 9 tonnellate.
L'estate
D’estate gli animali si alimentano con l’erba dell’alpeggio. Ogni due giorni, prima dell’apertura del parco al pubblico, il curatore di animali distribuisce dei cereali, di cui i nostri animali sono ghiottissimi. Così, tutti scendono ad assaporare le leccornie, tranne quelli che non stanno bene! Ciò ci consente di conteggiarli tutti, di osservarli e di sapere quale individuo ha un problema.
Ma questo lavoro vicino agli animali è solo una piccola parte dei compiti che svolgiamo quotidianamente. Infatti, la manutenzione del terreno e degli impianti ci impegna tutti i giorni. Ovviamente, in piena stagione, l’accoglienza del pubblico, la vigilanza e l’animazione è ciò che richiede maggior tempo.
Le cure e le catture
Benché ospitati in un vasto ambiente vicinissimo al loro habitat naturale, i nostri ospiti a quattro zampe subiscono i vincoli della cattività: la promiscuità tra specie genera una lotta territoriale ed un certo stress per i più deboli, la sovrappopolazione genera, nonostante le nostre cure, una pressione parassitaria.
Per le catture si ricorre alla telenarcosi, e per fare ciò bisogna sparare un dardo a meno di 20 metri dall’animale, e mirare accuratamente al muscolo della coscia, quando è perfettamente di profilo.
Alcune specie, come i mufloni, sono sempre gli uni vicino agli altri e le possibilità di vedere l’esemplare da colpire isolato dagli altri e nella giusta posizione sono veramente molto esigue! Una volta soddisfatte tutte queste condizioni, è necessario che l’animale non resista troppo sotto l’effetto del prodotto anestetico poiché, lo stress provoca in lui, una specie di resistenza…e non si addormenta mai! Allora si aumentano le dosi: con una dose per muflone, si possono anestetizzare 4 camosci!!!
A visitare... il "mazot"
Costruito nel 1800, questo incantevole mazot, chiamato anche mansarda, si può visitare. Abbassate la testa per entrare e scoprirete la semplice bellezza di questa costruzione.
Questi piccoli annessi all’abitazione principale venivano utilizzati come deposito dei beni essenziali (farina, bei vestiti, carte notarili), per evitarne la perdita in caso di incendio dello chalet.
Altri incontri inaspettati
La foresta di abete rosso ospita specie di uccelli molto specifiche come il picchio nero, il picchio farro, il picchio verde, lo schiaccianoci maculato, il becco incrociato degli abeti… Nei mucchi di legno o nelle scarpate, non è raro incontrare lo scricciolo carino o lo stealth ermellino!
Anche i piccoli roditori vi delizieranno: quelli che volano da rami a rami: gli scoiattoli ovviamente! Da noi sono molto scuri, quasi neri, li chiamiamo scoiattoli carboniferi.
Meno piacevole incontro, vipere abitano nei pierriers. Molto timorosi, si nascondono al minimo disturbo.
Molto in alto nel cielo, avvoltoi e gipeti barbuti possono sorvegliarvi, nidificano nelle scogliere dei Fiz sopra Passy.
E lì, ai vostri piedi, tutta una fauna di insetti tra cui le famose cavallette che cantano in pieno calore.
Anno off
Il parco di Merlet ha aperto nel 1968. Sono più di 50 anni che le praterie di Merlet nutrono una sessantina di animali, estate come inverno… e queste praterie si sono notevolmente impoverite. Il riscaldamento globale, unito all’esposizione a sud del parco, aggrava il fenomeno del prosciugamento del suolo. Per consentire al prato di rigenerarsi, l’intero sito ha bisogno di una lunga pausa…
Tutti questi motivi portano la Direzione del parco a prendere una decisione difficile ma necessaria:
Nel 2027 il parco sarà chiuso al pubblico (e agli animali!)
la foresta
La foresta di Merlet, come in tutta la valle di Chamonix, è costituita essenzialmente da abeti. L’abete rosso soffre molto la siccità in estate, a causa delle sue radici in superficie. Sono quindi facili prede per gli scarafaggi, insetti parassiti che scavano graziose gallerie tra la corteccia e il legno, portando alla morte dei resinosi.
Inoltre, il popolamento di abeti è piuttosto vecchio (più di 70 anni), e quindi paga una pesante tribù a colpi di vento tempestoso.
Così, su Merlet, tagliamo regolarmente degli abeti, per tagliarli in tavole o in legna da ardere, poi rimborsiamo essenze meglio adattate alle nuove condizioni climatiche: larici, faggi, sorbi, castagni, betulla, ciliegie, abeti e altri frutti.
Affinché gli animali non possano mangiarli, dobbiamo proteggerli con una rete metallica, che verrà rimossa quando l’albero sarà abbastanza grande.